68 |
i n f e r n o ii. |
[v. 58-75] |
lezione, non bastano alla salute umana: imperò che alcuna volta l’uomo è prevenuto et illuminato, e niente di meno va a dannazione, infino che non viene la grazia cooperante e consumante, e però disse che avea paura che si fosse tardi levata. Or muovi, e con la tua parola ornata; cioè muovi te, Virgilio, e col tuo ornato parlare. Qui litteralmente intende dell’ornato parlare del poeta Virgilio, per lo quale, chi bene lo ragguarda, l’uomo è confortato alle virtù e spaventato da’ vizi; et allegoricamente si può intendere con le suasioni della ragione pratica significata per Virgilio. E con ciò, che è mestiere al suo campare, L’aiuta sì, ch’io ne sia consolata; cioè Beatrice, che voglio la salute sua e desiderala la santa Scrittura che vuole la salute di ciascuno. Io son Beatrice, che ti faccio andare. Qui manifesta lo nome suo lo quale è Beatrice, e di questo nome fu renduto ragione di sopra. Vegno di loco, ove tornar disio; cioè di vita eterna. La santa Teologia, che è una medesima cosa con la grazia cooperante e consumante, sempre di cielo discende nelli uomini, et ogni bene di lassù discende e lassù desidera di tornare: imperò che quello è il luogo suo, et ogni cosa desidera la sua costituzione come dice il filosofo. Amor mi mosse, che mi fa parlare. Solo amore e carità è quella che muove la sante Teologia, ovvero grazia cooperante e consumante: imperò che Idio si muove per amore ad infonderla. Quando sarò dinanzi al Signor mio; cioè a Dio, Di te mi loderò sovente a lui; cioè spesso di te mi loderò a Dio. Per questo significa lo nostro autore che quelli che sono nel limbo desiderino di piacere a Dio, de’ quali finse di sopra che fosse Virgilio; et allegoricamente intese della ragione, la quale sempre desidera di piacere, se non fosse occupata dall’ira. Tacette allora, e poi cominciai io. Qui pone l’autore la continuazione del processo dicendo: Allora tacette Beatrice, e poi parlai io Virgilio.
Seguita l’altra lezione dicendo così: O donna di virtù ec. Posta di sopra la vocazione1 conveniente a questo Poema e il combattimento ch’ebbe di seguire o no, poi ch’ebbe incominciato, in questa seconda lezione muove alcuno dubbio e dichiaralo, et all’ultimo pone la sua ultima deliberazione; e però questa lezione si divide in cinque parti, perchè prima pone come Virgilio liberamente rispose alla domanda di Beatrice, e come li mosse uno dubbio. Nella seconda, Beatrice come rispose al dubbio, quivi: Da che tu vuo’ saper ec. Nella terza Beatrice continuando lo suo parlare mostra la cagione, perchè si mosse a far soccorrere Dante, quivi: Donna è gentil nel Ciel ec. Nella quarta mostra Virgilio come si mosse dopo il parlar di Beatrice, e riprende Dante, quivi: Poscia che m’ebbe ragio-
- ↑ C. M. la invocazione che conviene.