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un’atrio sostenuto da colonne, e colonne 16 dividono l’interno a 3 navi; ove si vede la Tribuna adorna di musaici, e di musaici e d’intagli sono adorni i pulpiti detti Amboni. Il pavimento è di piccole pietre ad uso di mosaico. Isolato è l’altar maggiore, con baldacchino sorretto da colonne di paonazzetto. Vi sono in questo Tempio pitture del Chiari, del Conca, del Grecolini, del Ghezzi, del Romelli, del Massaccio. Nelle parti sotterranee di questa chiesa si è testè scoperta l’antica Basilica di S. Clemente.

ARCISPEDALI, OSPEDALI.

Checchè da alcuni esteri si dica, la misericordia in Roma è ampiamente esercitata, e la cristiana carità rifulge maestosa in una moltitudine di Ospizii, di Orfanotrofi, di ricoveri diversi, di Stabilimenti ove con ogni pietà i morbi, la sventura vengono confortati, soccorsi. Una prova pel colto Forestiere ne sia la visita dei Nosocomi seguenti. L’Arcispedale di S. Spirito in Sassia è il più grande di tutti gli altri di Roma. Fondato da Innocenzo III, nel 1198 si riedificò da Sisto IV, e vi si ricevono uomini infermi di qualunque nazione, e religione, entrandovene fra l’anno da 12 a 17 mila. Sonovi molte vaste Sale, ma quella appena s’entra chiamata Braccio vecchio e lunga palmi 564, larga 55 e , alta 60. Il Palladio l’adornò di altare in mezzo con cupola, unica opera in Roma di sì celebre artista. A simile Arcispedale assistito dalle Suore di carità, è annessa una Scuola Clinica, Teatro anatomico, Biblioteca, Sala incisoria, nonchè un vasto Stabilimento pei Trovatelli d’ambo i sessi con 50 balie ivi fisse, e infinite fuori: il primo che di tal genere si aprisse in Europa, e fu nel 1198. Dipendente da S. Spirito è anche il Manicomio di S. Maria della Pietà alla Longara, ove sono 420 letti, e vi si curano con molta polizia e carità ogni anno da 190 a 360 alienati. Oggi si amplia ed abbellisce per renderla simile ai più meglio sistemati di Europa.