sopra la cupola sotto la croce, entrano 16 persone. In tale maestoso Tempio sono riuniti i prodigi della pittura, della scultura, e di tutte le belle arti. Si compì in circa tre secoli, e costò oltre 50 milioni di scudi. L’interno di questa sorprendente Basilica è a croce latina, ed ha 4 magnifiche navate con quella della crociera, oltre gli sfondi delle Cappelle. La grande volta è tutta abbellita di cassettoni ricchi di colorati stucchi; il pavimento tutto intarsiato di vari e fini marmi. In mezzo alla crociata sù 7 gradini di marmo bianco evvi l’ara massima isolata, e si rivolta ad oriente, su cui grandeggia la magnifica cupola. È coperta da un baldacchino di bronzo sostenuto da 4 spirali colonne, alte più di palmi 34. Tale macchina tutta di bronzo lavorata dal Bernini, è alta palmi 130, e pesa 186392 libbre. Innanzi a tale altare papale, per doppia marmorea scala discendesi alla tomba, che si denomina Confessione di S. Pietro, ove riposano i corpi di S. Pietro, e di S. Paolo; vi è innanzi genuflessa la statua di Pio VI del Canova. Può scendersi anche alle Grotte Vaticane, ove sono moltissime ossa di Martiri, sepolcri di Pontefici, e Chiesa a tre navi con basse Cappelle, e vi si scorgono insigni monumenti di antichità dei primi secoli del cristianesimo. Tutto in S. Pietro è sorprendente, magnifico, colossale. Vi ardon sempre 121 lampade. I musaici, i marmi, i celebri dipinti, i capi d’opera d’arte e di scoltura come dissi riboccano, sono innumerevoli. Vi esistono 40 statue di metallo, 96 di marmo, 161 di travertino, 80 di stucco, in tutte 347. Le colonne di varii marmi squisiti sono 229, di travertino 503, di metallo 16, in tutte 784. Vi si ammirano 32 superbi Altari, e altri undici nelle Grotte, 3 nell’ampia sagrestia, in tutti 46, in 33 de’ quali scorgi di superbi musaici i quadri. Molti e magnifici sono i Depositi, i Mausolei in colossali statue. Il fonte battesimale presenta una conca di porfido lunga 17 palmi; ma il maggior porfido che esiste in Italia, eccettuato quello che copre la Rotonda in Ravenna, si vede nel sepolcro dell’Imperatore Ottone II, postovi nel 1466.