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SONETTO XII.


N
el mio bel Sol la vostra Aquila altiera

   Fermò già gli occhi; onde superba e lieta
   Volava al Ciel, ch’ogn’altra indegna meta
   Era alla gloria sua fondata e vera. 4
Or che la chiara luce, alma, e sincera
   Oscura nebbia la nasconde e vieta;
   Umile impaccio il bel corso inquieta,
   Che l’audace suo vol non è qual era. 8
Le vittorie, i trofei, le belle imprese,
   Tante penne real sparse d’intorno,
   Le grand’ali, e gli Augei legati all’ombra, 11
Fur da quei raggi circondate e accese,
   Che all’alta via fer luminoso giorno;
   Or tetra notte il suo valor ingombra. 14


SONETTO XIII.


G
li alti trofei, le gloriose imprese,

   Le ricche prede, i trionfali onori
   Ornar le tempie d’immortali Allori,
   Facean le voglie altrui di laude accese. 4
Poichè l’eterno Sol ne fè palese
   Altra vita immortal; di santi ardori
   S’infiamman l’alme; e ne’ più saggi cori
   Le vere glorie fur più certo intese. 8
Ma il mio bel lume in un soggetto solo
   Di viva fiamma ornò la bella spoglia,
   E di foco divino accese l’alma. 11
Che quì tra noi dall’uno all’altro polo
   Con chiare opre adempì l’altiera voglia,
   Or gode in Ciel la più gradita palma. 14