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Testimonianze. xli

se, può dirsi miniera inesausta di finissimo oro, e di gemme più preziose; allo scoprimento del qual tesoro intese con grande studio, e fatica il dottissimo Vescovo di Strongoli Rinaldo Corso, che stimò sua fortuna di ornar con pienissimi Commentarj le Rime di sì gran Donna.


Ludovico Antonio Muratori nel Trattato della Perfetta Poesia Italiana Vol. II. pag. 336. parlando del Sonetto scritto al Bembo nella morte del suo marito, così dice:

Basterebbe questo Sonetto per farci fede, se già non ne fossimo certi, del felice ingegno della Marchesana di Pescara. Certo che noi possiamo quì ammirare una sodissima architettura, che ingegnosamente lega insieme l’encomio sì del Bembo, come del defunto Marchese. Lo stile è nobilmente chiaro, modestamente acuto, ed il componimento tutto sì giudiziosamente condotto, che gli ingegni mezzani un somigliante non ne farebbero, e i sublimi si pregierebbero d’averlo fatto.


Francesco Saverio Quadrio nella sua Storia e Ragione d’ogni Poesia Tom. II. pag. 332.

Vittoria figliuola di Fabbrizio Colonna, e moglie di Ferdinando Francesco Marchese di Pescara non pure andò del pari con ogni più rinomato Poeta, ma nel maneggio degli affetti tolse per avventura a’ coetanei la palma. Tutti gli Scrittori, che di queste materie favellano, hanno fatta giustizia al merito di questa castissima, e gloriosissima Poetessa. Noi non sapremmo come meglio lodarla, che dicendo col Gesuita Possevino, che le Rime di essa spirano universalmente dignità, religione, e grandezza.


Lucrezia Marinella nel suo Trattato della Nobiltà ed Eccellenza delle Donne. Venezia 1601. per il Ciotti pag. 41.

Vittoria Colonna fu dottissima, e compose molti Sonetti bellissimi.


Agostino Bevazzano nelle sue volgari, e latine cose pubblicate in Venezia per Bartolomeo Zanetti. in 8. l’anno 1538.


O di pudico amor esempio chiaro,
   Donna, che al nome egual valore avete,
   Onde senza esser vinta mai, vincete,
   Quanto il servo desir ha dolce e caro.