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Ragiona molto diversamente e più cristianamente di tutti gli altri, che in pergamo sian saliti a’ giorni miei, e con più viva carità ed amore, e migliori, e più giovevoli cose. E stimo che egli sia per portarsene, quando egli si partirà, il cuore di tutta questa Città seco; e nella seconda: Ragiono con V. S. come ho ragionato questa mattina col R. P. F. Bernardino, a cui ho aperto tutto il cuore e pensier mio, come arei aperto a Gesù Cristo, a cui stimo lui essere graziosissimo e carissimo, nè a me pare aver giammai parlato col più Santo Uomo di lui. Lo stesso dee dirsi rispetto alla stima, in cui ella ebbe il Vergerio, prima che egli si partisse dalla vera Religione. Ancora l’ amicizia tra essa e Marcantonio Flaminio tacciato a torto di falsa credenza, parve a taluno fondamento sufficiente, onde poter dubitare, non forse anch’ ella avesse aderito alle altrui false opinioni. Quanto scrisse il Cardinal Querini in discolpa dell’ uno e dell’ altra pref. alla Vita del Card. Contar. pag. 38. e seg., basti a far tacere tutti costoro, secondo i cui principi vacillerebbe la riputazione di mille altre innocentissime persone. </ref>, venne a quel passo, al quale ogn’ uno una volta perviene 1.

Salì questa illustre Donna a tale grado di riputazione colle elegantissime sue Poesie, e così le ebbero in pregio i Dotti dell’ età sua, che nella prima edizione fattane in Parma nel 1538. le diedero il titolo di Divina <ref>Divina la chiama spesso il Corso nella Sposizione delle sue Rime, e lo stesso fece Fausto da Longiano in una sua

  1. In morte di lei compose due Ode Marcantonio Flaminio, delle quali una ne indirizzò a Marcantonio Faita; l’ altra a Girolamo Torriano. Di questa piacemi di trascriverne alcuni pochi versi, ne’ quali l’ Autore seppe ingegnosamente raccogliere molte sue lodi.

    Cui mens candida, candidique mores,
    Virtus vivida, comitasque sancta,
    Caeleste ingenium, eruditioque
    Rara, nectare dulciora verba,
    Summa nobilitas, decora vultus
    Majestas, opulenta, sed bonorum
    Et res, & domus usque aperta ad usus,
    Illa carminibus sais poetas,
    Quotquot saecula multa protuler unt,
    Longe vicerat…

    Carm. Lib. 5.