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SONETTO CCVIII
Ti mostri assai più dell’usato accesa,
Se tua radice nova forza ha presa
Nel mal culto terren del miser core;4
Prego l’eterno ed amoroso ardore,
Che sia la tua virtute in modo intesa
Dall’alma, che non senta unqua l’offesa,
Che fa nel petto infido il reo timore.8
Contra speranza in te divina speme
Credette quel, che per verace fede
Fu specchio, esempio, e padre agli altri eletti:11
Te credette per detti, essendo in seme
Nella croce previsa; or per gli effetti
Chi te riguarda in frutto al Ciel ti vede.14
SONETTO CCIX
Spirti accesi sentii, cotanto piacque
All’alma di veder raccolte l’acque
Del sacro fonte eterno in cento rivi:4
Ed or lungo i bei liti alteri e schivi
Van salendo a trovar, onde pria nacque
La bella vena, e quando a noi rinacque,
E come in tanti suoi vasi derivi:8
E quanto una sua stilla, empiendo il core
Di fede, il guidi per l’irato e torto
Guado del nostro pelago securo;11
Scorgendo dentro il tenebroso orrore
Del fremito del mar, dell’aere oscuro,
Sempre più chiaro, e più dappresso il porto.14