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SONETTO CCVI


I
mposto fino a tutti i rei contrasti

     Del viaggio terren, mio sacro Nume,
     Portato dalle istesse altere piume,
     Giorioso e felice al Ciel volasti;4
Prima di fede e amor gli amici armasti,
     Per dar lor poi celeste alto costume,
     Quando do Spirto eterno in foco e lume
     Pien di divino ardor lieto mandasti.8
Aver lo scettro dell’eterno Impero,
     Dare a noi la salute, al Padre onore,
     Fur degni pregi di cotanto erede.11
Godo della tua gloria sol per fede
     In questo esilio, e (mercè vostra) spero
     Goder la pace in patria per amore.14


SONETTO CCVII


Q
uando (mercè del Ciel) per tante prove,

     E sì bei lumi l’alma acquista fede,
     Che quanta grazia il gran Padre concede,
     Per mezzo del Figliuol nel mondo piove;4
Ivi si purga e sazia, ivi di nove
     Acque si lava, ivi si specchia e vede,
     Che tanto ha di valor, quant’ella crede
     A lui, che l’ama, la governa, e move:8
Onde da sì abondante e largo fonte
     Aspettar ne convien quei sacri rivi,
     Che son più dolci al cor, ch’ha maggior sete:11
E non sol fan le lor dolcezze conte
     A noi, ma nostre voglie e forti e liete,
     E gli spirti al periglio accesi e vivi.14