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SONETTO CC


S
e guarda il picciol spazio de la terra

     L’alma (mercè del Ciel) grande e immortale,
     Non scorge obietto al suo desire equale,
     Nè trova pace in sì continua guerra.4
Del vero albergo a se medesma serra
     La porta, e tanto scende, quanto sale,
     Mentre fra le fallaci inutil scale
     Del labirinto uman vaneggia ed erra:8
Non ha del fil di questa vita il fine,
     E pur trama ed ordisce, apre e raccoglie,
     Tiro e rallenta la sua fragil tela;11
Ma solo il voler nostro erge e ritoglie
     Dalla nebbia mortal, ch’intorno il vela,
     La fede de le cose alte e divine.14


SONETTO CCI


O
ggi la santa Sposa or gode, or geme

     Del principio, e del fin di quella vita,
     Ch’eterna a noi la diede, onde ne ’nvita
     A dolce gaudio, e amaro pianto insieme.4
Oggi la Vergin pura ascolta e teme
     L’alto messo di Dio, che seco unita
     Le dice esser in Madre; oggi l’ardita
     Morte il gran Figlio in croce affligge e preme.8
Per lungo volger d’anni in un sol giorno,
     Per sì meraviglioso estremo effetto,
     Vario grave pensier l’alma trista ange;11
E gode pur, che ricercando intorno
     L’opre diverse, non convien, che cange
     Il sempre fermo suo divino obietto.14