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ancora i proprj fratelli 1, i quali si aspettavano di far di lei alcun gran parentado; ma ella ben lontana dal darci orecchio, a chiunque di ciò le faceva parole usava di rispondere, che il suo Sole 2 , quantunque dagli altri fosse riputato morto, appresso di Lei sempre vivea 3 : sopra di che ella scrisse un Sonetto sì ingegnoso e leggiadro 4, che da Alessandro Zilioli 5 venne trascelto per dar saggio della sua eccellenza nell’ Italiana Poesia. Conviene in fatti, che altamente avesse fisso nel cuore il Marchese suo marito, se nel corso de’ primi sette anni 6 della sua vedovanza non seppe colle sue Rime, se non piagnere la morte di lui. Certamente ella lasciò a’ posteri un raro esempio di costanza e fedeltà conjugale.

  1. Alessandro Zilioli, Istor. delle Vite de’ Poeti Italiani a pag. 198. del M. S. posseduto dal celebre Letterato il Sig. Conte Giammaria Mazzucchelli, cui mi professo debitore di questa, e di alcune altre notizie spettanti a questa Vita.
  2. Con questo nome ella usò di chiamare il marito in tutte le sue Rime.
  3. Veggasi la Sposizione di Rinaldo Corso sopra il Sonetto di Vittoria:

    D’ogni sua gloria fu largo al mio Sole.

    a pag. 170. dell’ ediz. delle sue Rime fatta in Venezia nel 1558 dai Fratelli Sessa.

  4. Questo è il Sonetto che comincia:

    Di così nobil fiamma amor mi cinse.

  5. Zilioli loc. cit.
  6. V. la nota (58).