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SONETTO CLVIII
Prigion terrestre, ove si vede involta,
Indebilirsi, ond’ella lieta e sciolta
Volar sperava alla sua patria vera;4
Ma la sempre ribella voglia altera,
Che sol se stessa, e i suoi pensieri ascolta,
Dall’alta sua ragion l’ha indietro volta,
Perch’ella teme quel che l’altra spera:8
E l’ha condotta a tal, ch’omai consente
A questa sua avversaria ardita e forte,
Rifar il carcer suo, com’era in prima.11
Romper non lice a noi le chiuse porte
Per liberarne, nè men con ardente
Cura impedir quella celeste lima.14
SONETTO CLIX
(Sua mercè) spira in questo e quello eletto,
I più segreti alberghi apre del petto
Con l’invisibil sua divina chiave;4
Di speme acceso più timor non ave,
Ch’arde il bel foco, gelo, ombra, e sospetto;
Non vuol sì grande e sì possente obietto,
Che ’l mortal manto allor punto l’aggrave:8
Onde sicura e ben tranquilla pace,
Se pur brevissima ora l’alma sente,
Serve per arra qui dell’altra eterna;11
Ma non quanto in se stessa si compiace,
Di grazia acquista, ma quanto consente
Al raggio dell’ardor, che la governa.14