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SONETTO CLIV
Oggi il Suo tempio in vari modi onora:
Per la prima, che venne, e poi per l’ora
Ultima, che parti, L’adora e cole;4
Onde non quanto deve o quanto vole
Ma quanto può s’accende e s’innamora,
sua mercè, il cor, bench’ei rinasca e mora
Mentre del vario oprar s’allegra e dole,8
E corre per soccorso a quella stella
Ch’è sempre seco, e s’egli in oriente,
Lieto, la scorge, lieto l’accompagna,11
Ma se, dolente poi, discerne ch’ella
Guarda i bei raggi ascosti all’occidente,
Del suo grave dolor seco si lagna.14
SONETTO CLV
Quando più la consuma ardente e pura
Virtù, che m’arde insieme ed assecura,
Che mentre strugge fuor, dentro nutrica;4
Invisibil vigor, che non s’intrica
Con materia, con forma, o con figura,
Vive in se stesso, e di tutt’altri cura
Prende,senza sentir noia o fatica;8
Foco immortal, che da la viva pietra
Sfavilla in noi sì chiaro e si beato,
Ch’ogni gelato petto alluma e accende;11
Ed in breve ora caldo e molle rende
Quel, ch’ama e crede; e quel superbo ingrato
Che gli contrasta, lo raffredda e impetra.14