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SONETTO CXXXVIII


A
lta umiltade, e sopra l’altre cara

     Virtuti a Dio, le cui parole ed opre
     Dimostran quanti bei secreti scopre
     La sua mercede, chi da lui t’impara;4
Se tu sei dolce, è ben più tanto amara
     La tua avversaria, ch’ogni ben ricopre,
     E più fiera mai sempre par ch’adopre
     Contra di te, che sei virtù sì rara.8
Tu combatti per pace, ella per ira:
     Ella cerca il suo onor, e tu la gloria
     Del Signor, che concede il campo e l’armi.11
Non può fallir la tua sicura mira,
     Perchè ’l piede erri, o la man si disarmi,
     Che vive entro ’l tuo cor la tua vittoria.14


SONETTO CXXXIX


S
pirto felice, il cui chiaro ed altero

     Sguardo lunge discerne, e quanto intorno
     Circonda gli elementi, e quanto il giorno
     Discopre, è basso al vostro alto pensero:4
S’alzate puro e vivo al lume vero,
     Che v’ha del suo splendor fatto sì adorno,
     L’occhio immortal, vedrete in quel soggiorno
     L’alto destin del vostro sacro impero;8
Onde poi non sarete o stanco o scarso
     Di rinnovar fra noi l’antico seme,
     Ch’a frutto eterno alfin l’alma conduce.11
Allor le regai voglie unite insieme
     Daran la verga in man del gregge sparso
     A voi, padre, pastor, maestro e duce.14