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SONETTO CVIII


Con che pietosa carità sovente
   Apria il gran Figlio i bei secreti a voi,
   Madre divina, e con qual fe’ ne’ Suoi
   Precetti andaste voi più sempre ardente!
Il vostro santo amor prima fu in mente
   Di Dio formato, e in carne qui fra noi
   Ristretto, e ’n Ciel con maggior nodo poi
   Rinovato più saldo e più possente.
S’Ei nacque, s’Ei morì, s’Ei salio al Cielo,
   Per compagna, rifugio, ancella e madre
   Seco vi scorgo con umile affetto;
Ed ora il dolce sposo e l’alto Padre
   Col caro Figlio a voi rendon perfetto
   Guiderdon de l’acceso vostro zelo.


SONETTO CIX


L’alto Consiglio, alor che elegger volse
   Madre a Dio in terra, con divina cura,
   Vedendo già cader nostra natura,
   Lei sola tenne e ’n grembo a Sé l’accolse.
Dal giusto sdegno Suo Colui la tolse
   Che sol forma le leggi e ’l ciel misura,
   E fuor d’ombra d’error, candida e pura,
   Dal nodo uni versai non mai la sciolse;
Perché non la legò, né meno in forse
   La lasciò di cader, ma caro in mano
   Sempre serbò quel bel cristallo intero,
E, per far l’ordin Suo più dritto, il torse
   Per altro solo a Lui noto sentero,
   E lo condusse al camin nostro umano.