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SONETTO CIV
Che ’l Sol del Paradiso in terra ornasti
Del mortal sacro manto, anzi adombrasti
Col vel virgineo tuo sua luce pura;4
Chi guarda al gran miracol, più non cura
Del mondo vile, e i vani empi contrasti
Sdegna dell’oste antico, poi ch’armasti
D’invitta alta virtù nostra natura.8
Veggio il figliuol di Dio nudrirsi al seno
D’una vergine madre, ed ora insieme
Risplender con la veste umana in cielo,11
Onde là su nel sempre bel sereno
Al beato s’accende il vivo zelo;
Al fedel servo quì la cara speme.14
SONETTO CV
Del bel cristallo, ov’era chiuso intorno,
Volse uscir fuor per far al mondo giorno
Quel Sol, che sempre gli è fidata scorta;4
La castità, benchè si fosse accorta,
Che l’era onore, e non vergogna o scorno
Il suo venir, pur timida al ritorno
Le si fè incontro pallidetta e smorta;8
Ma la Fede la tenne, e disse ch’ella
Guardasse Apollo, il cui raggio lucente
Rende col suo passar ciascuna stella:11
E che questo più chiaro e più possente,
Mentre toccherà lei, sempre più bella
Risplender la farà di gente in gente.14