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xii | La Vita di |
Rimasa sola del marito, come abborriva sommamente il di lei genio dallo starsi in darno, e dal passar la vita tra’ vani sollazzi, nè avea cosa, che la dilettasse quanto lo studio delle buone lettere; così i disegni e pensieri suoi erano allora, più che mai fossero, volti alle medesime, ed a fine di potervisi applicare con tutto l’agio, venne a Napoli da Ischia 1, dove trovavasi col marito, allorchè questi lasciolla per passare al campo, e dove usavano di portarsi sovente 2 a godere in riposo le delizie della campagna.
Venuta a Napoli ella si dimorava quasi sempre in casa, per non isviarsi dallo studio uscendone, mettendo a conto di vita quel tempo solamente, che in esso spendeva. Oggetti principali de’ suoi studj erano l’erudizione antica 3, e l’Italiana Poesia, nella quale versò ella gran parte del suo sapere, e per la quale era già salita in grandissima
- ↑ Bulifon loc. cit.
- ↑ In più luoghi delle sue Rime sotto nome di Scoglio ella fa menzione dell’Isola d’Ischia, come d’un luogo, che molto le andasse a genio, e dove usasse di far lungo soggiorno col marito, il che spezialmente si osserva nel Sonetto:
Sperai, che ’l tempo i caldi alti desiri,
Donna secura accesa, e dall’errante
Descrive quest’Isola Luca Contile a pag. 129 del Vol. primo delle sue Lettere stampate in Pavia nel 1564.
- ↑ Bullart loc. cit.