Pagina:Colonna - Rime, 1760.djvu/158


106

SONETTO L


D
i gioia in gioia, d’una in altra schiera

     Di dolci e bei pensier l’Amor superno
     Mi guida fuor del freddo arido verno
     A la Sua verde, e calda primavera.4
Forse il Signor, fin che di molle cera
     Mi vegga il petto, onde ’l sigillo eterno
     M’imprima dentro nel più vivo interno
     Del cor la fede Sua fondata e vera;8
Non vuol con l’aspra croce al sentier’erto,
     Ma col giogo soave, e peso lieve
     Condurmi al porto per la via men dura;11
O forse ancor, come benigno esperto
     Padre e maestro, in questa pace breve
     A longa guerra m’arma e m’assecura.14


SONETTO LI


Q
uando (mercè del Ciel) quasi presente

     Scorge per viva fede ad una ad una
     L’alme grazie divine, e poi le aduna
     Tutte in un punto il cor lieto ed ardente,4
Tirar da tanta gioia alor si sente
     Che quanto giace qui sotto la luna,
     La morte, il mondo e buona e rea fortuna,
     Riman poi sotto l’amorosa mente.8
E mentre servon l’ali al gran penserò,
     Or sul mar, or sul fiume, or sovra ’l monte
     Veggio il Sol di là su splender fra noi,11
E quando Dio quando uom far qua giù conte
     L’eterne glorie, ed a’ bei raggi Suoi
     Disparir l’ombre e dimostrarsi il vero.14