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SONETTO XXXIV
Ir lo Spirto divino, e ovunque trova
Esca, l’accende; e già purga e rinova
Del vezzo antico l’alma e vera Chiesa.4
E i saggi cavalier han già compresa
La lor pace futura; e a ciascun giova,
Che la guerra cominci, e s’arma, e prova
Mostrarsi ardito a sì felice impresa.8
Già la tromba celeste intorno grida;
E lor, che de la gola e delle piume
S’han fatto idolo in terra, a morte sfida.11
Celar non ponno il vizio a quel gran lume,
Che dentro al cor penetra, ov’egli annida;
Ma cangiar lor convien vita e costume.14
SONETTO XXXV
Del mondo, e del suo vil breve soggiorno;
Misera quella, a cui sembra ei sì adorno,
Ch’ad uopo suo non l’usa; anzi a lui vive.4
Tutte al Padre celeste andremo prive
Del manto, che ne copre il vero intorno
Quel primo amaro, o dolce ultimo giorno,
Che morte, o vita eterna a noi prescrive.8
Oh quanti piangeran le perdute ore,
Avute in pregio per la breve gioia,
Che li lusingha a lor perpetuo danno!11
Poichè ’l mal per natura non gli annoia,
E del ben per ragion piacer non hanno;
Abbian almen di Dio giusto timore!14