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Onde a che volger più l’antiche carte
     De’ mali altrui, nè far dell’infelice
     Schiera moderna paragone ancora,
     Se inferior nell’altra chiara parte,
     65E ’n questa del dolor, quasi Fenice
     Mi sento rinnovar nel foco ogn’ora?
     Perchè ’l mio vivo Sol dentro innamora
     L’anima accesa, e la cuopre, e rinforza
     D’un schermo tal, che minor luce sdegna,
     70E su dal Ciel m’insegna
     D’amare, e sofferir, ond’ella a forza
     In sì gran mal sostien quest umil scorza.

Canzon tra’ vivi quì fuor di speranza
     Va sola, e dì, ch’avanza
     75Mia pena ogn’altra; e la cagion può tanto,
     Che m’è Nettare il foco, Ambrosia il pianto.