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scimmiottino. Debbono dunque sapere che noi siamo una povera famiglia: il babbo, la mamma e cinque figliuoli, e vorremmo tornare a casa nostra: che si contentano lor signori? ―
Al solito, nessuna risposta.
— Ho capito: e grazie tante della loro cortesia. Su, babbo, da bravo! Poichè questi signori sono contenti, spiccate un bel salto, e passando loro di sopra al capo, andate ad aspettarci sulla strada. ―
Lo scimmione fece il salto: e dopo lui, lo fece la moglie: poi i quattro figliuoli.
― Ora tocca a me, ― disse Pipì, che era rimasto solo in mezzo al cerchio formato dagli assassini; ma quando fu sul punto di prendere la rincorsa e di slanciarsi, che è, che non è.... tutti quegli assassini diventarono così lunghi e così alti, che parevano tanti campanili.
― Pipì! Pipì! ― gridavano di fuori i suoi fratelli, chiamandolo con urli disperati.
Ma il povero scimmiottino non aveva più fiato di rispondere.
― Che cosa pensi di fare? ― gli domandò allora il capo della masnada, uscendo finalmente dal suo ostinato silenzio.
― Penso di tornarmene a casa mia....
― T’inganni, povero Pipì! Tu non tornerai a casa.
― Pazienza! Resterò qui.
― Nemmeno: tu verrai con me....
― Con lei?... Neanche se mi fa legare....
― Tu verrai con me.
― Neanche se mi regala cento panieri di ciliege.
― Tu verrai con me.