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― E come avvenne che te la mangiò?
― Io volevo fare il chiasso.... e lui fece per davvero.
― Oh povero Pipì!
― E che bella coda! Una coda, la creda, signore..... Come si chiama lei?
― Alfredo.
― E il casato?
― Alfredo senza casato.
― Lo creda, signor Alfredo senza casato, una coda che faceva gola soltanto a vederla. Quella coda era tutto il mio patrimonio.
― E perchè sei scappato di casa?
― Non sono scappato.... mi hanno chiuso in un sacco e mi hanno portato via.
― E ora che cosa pensi di fare?
― Qualche cosa farò. Io mi accomodo a tutto.
― Per esempio?
― Io mi contento di poco. A me mi basta di mangiare, di bere e di andare a spasso. Non domando nulla di più.
― Perchè no? Io son pronto a darti da mangiare: a patto però che tu sappia guadagnartelo. Sei avvezzo a lavorare?
― Se debbo dir la verità, invece di lavorare, io mi diverto molto più a veder lavorare gli altri.
― Sei discreto davvero! Ma chi ti darà da mangiare?
― Io confido in lei.
― Vuoi prendere il posto di mio cameriere?
― Si figuri! ― rispose Pipì, stropicciandosi insieme le due zampine davanti per la grande allegrezza.
― Fra pochi giorni — riprese il giovinetto Alfredo ―