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lungo, sputò tre o quattro volte e fece con la bocca un certo garbo.... mi sono spiegato?
Allora Tonio corse subito a prendere una catinella....
Fosse almeno arrivato a tempo!
Povero Gigino! Dopo un’ora di trambusto di stomaco, che somigliava alla morte, se ne tornò alla villa mezzo intontito: e salendo le scale, diceva fra sè e sẻ:
— Quanto avrei fatto meglio a fumare un sigaro di cioccolata!... —
VII.
La giubba a coda di rondine.
Finita la villeggiatura, il bravo Gigino dovè presentarsi agli esami per essere ammesso alla terza ginnasiale.
A sentir lui, era sicurissimo di uscir vittorioso: ma invece, come suol dirsi, rimase schiacciato.
Credete forse che se ne accorasse?
Nemmeno per sogno. Anzi, quando il babbo e la mamma lo rimproverarono per aver fatto una meschina figura e per aver perduto inutilmente un anno di scuola, volete sapere come rispose?
Rispose così:
— Che cosa fa un anno di più o un anno di meno? Sono forse un vecchio? Ho appena nove anni, e non mi manca il tempo per ricattarmi. —
Sissignori! Quel monello, quando era spinto dalla vanità di vestirsi da giovinotto, si cresceva gli anni a manciate quando poi voleva scusarsi della poca voglia di