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alla mamma, che ci avrebbe sgridato ben bene.... e così ora, invece di trovarci qui in prigione, si sarebbe a casa a dormire ne’ nostri lettini.
— E se dopo mi davi di spia?
— Che spia e non spia? Se tu avessi raccontato ogni cosa alla mamma.... ci avresti risparmiato un monte di dispiaceri. La colpa è tutta tua.
— Sissignore, tutta tua, tutta tua! — ripeté Orazio.
— Bella forza! Ve la pigliate con me, perchè sono il più piccino!... —
E chi sa mai questo dialogo quanto sarebbe durato, se la porticina della prigione non si fosse aperta, e una vociona di fuori non avesse gridato:
— Su, su ragazzi! Potete andarvene a casa vostra. Sveltezza nelle gambe, e via! —
Come mai questo cambiamento di scena all’improvviso?... Si fa presto a capirla: essendo stato scoperto e arrestato il ladro del vezzo, i tre ragazzi, riconosciuti innocenti, venivano lasciati in libertà.
Figuratevi la loro contentezza, quando si trovarono in mezzo alla strada, padronissimi di tornarsene a casa! Non sapendo che cosa dire, piangevano, ridevano e si abbracciavano.
E strada facendo, borbottavano fra loro:
— Ora, appena arrivati a casa, si sale le scale in punta di piedi....
— E poi s’entra in camera....
— E adagino adagino ci spogliamo....
— E nascondiamo questi panni sotto il letto....
— E domani si fa vista di aver dormito tutta la notte, e ci leviamo....