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E il diavolo, anche lui, andò dall’altra parte.
— Che cosa vuole da noi? — gli domandò Cesare ingrossando la voce e facendo finta di non aver paura.
— Chiù-chiù! — rispose il diavolo facendo uno sgambetto.
— Noi andiamo per la nostra strada, e non si dà noia a nessuno.
— Chiù-chiù.
— Si levi di torno, sor impertinente, se no lo dico alle guardie....
— E io lo dico alla mamma — urlò Pierino piangendo dalla paura.
— Chiù-chiù! Chiù-chiù! Chiù-chiù!... —
E il diavolo cominciò a urlare e a saltare in un modo spiritato.
I tre ragazzi impauriti si dettero a correre: e corri, corri, corri, arrivarono finalmente alla porta del teatro.
Entrati in platea, fra mezzo alla folla, credevano di essersi liberati da quel diavolaccio che li perseguitava: