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gran tara per tutte quelle persone che vorrebbero aver coraggio.
Alla fine, non potendone più, fece un animo risoluto, e disse al suo maestro di ginnastica:
― Senta, signor maestro, io vorrei che lei m’insegnasse subito la scherma.
― Che cosa vuoi far della scherma?
― Voglio battermi....
― Con chi?
― Con nessuno.
― Benissimo: il signor Nessuno è l’unico avversario adattato per te! ― urlò il maestro, dando in una gran risata.
― Eppure anche il babbo dice sempre che quando sarò più grande, dovrò imparare la scherma....
― Quando sarai più grande, sì; ma che cosa vuoi far oggi della scherma, oggi che sei un ragazzino alto poco più d’un soldo di cacio, oggi che non hai nemmeno la forza di reggere in mano il fioretto?...
― Scusi: che cosa sarebbe il fioretto?
― Te lo spiegherò un’altra volta.
― Scusi, signor maestro; non potrebbe darmi qualche lezione, tanto per cominciare?...
― Voglio contentarti. Per oggi t’insegnerò il modo di stare in guardia.
― Mi dispiace.... ma in guardia oggi non ci posso stare, perchè dopo la scuola mi aspettano a casa. —
Il maestro fece di tutto per non dare in uno scoppio di risa; quindi riprese:
― Animo! Mettiti là, ritto, impettito della persona. Benissimo! Ora porta la mano sinistra dietro la schiena....