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calzoni di seta, di sottoveste e di giubbe di raso e altre anticaglie d’ogni modello e colore.
Poi corsero a dare un’occhiata a quella famosa stampa che rappresentava, per dir come dicevano loro, tutta la famiglia di Rigoletto: e presi i necessari appunti, si rinchiusero in camera a lavorare.
Pierino, dopo averci pensato ben bene, si rassegnò a vestirsi da figliuola, invece che da figliuolo, e Cesare, avendo trovata una corona reale di cartone dorato, si rassegnò a portarla in capo.
La mattina dopo.... volete crederlo? tutto il vestiario, a furia di spilli, di aghi e di punti infilati a caso, era già in ordine.
Come facessero, non saprei dirvelo davvero. Io so una cosa sola, ed è questa; che i ragazzi, anche quelli di poca levatura, dimostrano sempre moltissimo ingegno quando lavorano per i loro balocchi.
E i quattrini per entrare in teatro? Dove trovarli? Da chi farseli imprestare?
Chiederli alla mamma era inutile, perchè sarebbe stato lo stesso che scoprire tutto il sotterfugio combinato fra loro.