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dita di cacio parmigiano, e una bella torta ripiena di panna montata. E se dopo lo spuntino, vorrai studiare un po’ la lezione....
― Ecco, mamma, se invece di studiar la lezione, andassi a giocare a trottola nei viali delle Cascine?
― Benissimo! Si vede proprio che sei un ragazzino pieno di giudizio. La trottola, alla tua età, è molto più utile della Geografia e della Storia. Che bisogno c’è di studiare la Storia quando tutto il mondo è pieno di storie? Dunque, addio carino; io scappo a fare una visita alla mia sorella, e tu cerca di divertirti più che puoi, e non studiar tanto!... (tornando indietro). Mi raccomando: non studiar tanto! (tornando indietro una seconda volta). Non studiar tanto, perchè a studiare c’è sempre tempo!...
SECONDO CAPITOLO DEL RACCONTO.
Come dovrebbero essere i babbi, quando correggono i loro figliuoli.
Masino, pochi giorni dopo, andò in camera a cercare il suo babbo (il quale si era corretto del bruttissimo vizio di brontolare) e gli disse:
― Sai, babbo, che cosa mi ha fatto il maestro?
― Che ti ha fatto?
― Con la scusa che ho sbagliato a rispondere nell’Aritmetica, mi ha messo in penitenza.
― Ma queste son cose orribili!... Lo racconterò ai carabinieri!...
― Senti, babbo; io non voglio più andare a scuola.
― Io farei come te. A che serve la scuola? La scuola non è altro che un supplizio inventato apposta per tormentare voialtri poveri ragazzi.