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buono da comprarle un cappello a tuba, lei non si vergognerebbe a farsi vedere in mezzo alla strada con quella cupola in capo! —

Gigino guardò in viso la Veronica, e abbassando la voce domandò:

— Hai saputo forse qualche cosa?...

— Di che?

— Del cappello....

— Cioè?

— Dunque non sai nulla?... Meno male.... Che cosa dunque, dicevi?

— Dicevo che lei sarebbe capacissimo di mettersi in testa un cappello a tuba e di andare magari a farsi vedere da tutti!...

— Sicuro, che ci anderei.

— Ma non pensa ai fischi e alle risate dei monelli di strada?

— Dimmi, Veronica, che hai saputo per caso qualche cosa?

— Di che?

— Meno male: non hai saputo nulla!... Dicevi dunque?

— Dicevo che i ragazzacci di strada sono anche impertinenti.... e non so se si contenterebbero soltanto di ridere e di fischiare.....

— E che vuoi tu che mi facessero di peggio?

— Chi lo sa! Potrebbero alzare le mani e sentirsi il pizzicorino di lasciar cascar sul suo cappello qualche solennissima latta....

— Latta?... E che roba sono le latte?

— Sono quei colpacci a mano aperta affibbiati per celia o per davvero sul cappello degli altri.