Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 12 — |
buono da comprarle un cappello a tuba, lei non si vergognerebbe a farsi vedere in mezzo alla strada con quella cupola in capo! —
Gigino guardò in viso la Veronica, e abbassando la voce domandò:
— Hai saputo forse qualche cosa?...
— Di che?
— Del cappello....
— Cioè?
— Dunque non sai nulla?... Meno male.... Che cosa dunque, dicevi?
— Dicevo che lei sarebbe capacissimo di mettersi in testa un cappello a tuba e di andare magari a farsi vedere da tutti!...
— Sicuro, che ci anderei.
— Ma non pensa ai fischi e alle risate dei monelli di strada?
— Dimmi, Veronica, che hai saputo per caso qualche cosa?
— Di che?
— Meno male: non hai saputo nulla!... Dicevi dunque?
— Dicevo che i ragazzacci di strada sono anche impertinenti.... e non so se si contenterebbero soltanto di ridere e di fischiare.....
— E che vuoi tu che mi facessero di peggio?
— Chi lo sa! Potrebbero alzare le mani e sentirsi il pizzicorino di lasciar cascar sul suo cappello qualche solennissima latta....
— Latta?... E che roba sono le latte?
— Sono quei colpacci a mano aperta affibbiati per celia o per davvero sul cappello degli altri.