Pagina:Collodi - Storie allegre.djvu/128


— 127 —

trombettiere di reggimento, andava avanti al corpo d’esercito, sonando la tromba con la bocca; Raffaello, il più alto di tutti, faceva da cavalleria, per cui era obbligato a camminare sempre di trotto o di galoppo, e qualche volta anche a nitrire e tirare i calci, a uso cavallo: Asdrubale e Gigino rappresentavano il grosso della fanteria: Tonino guidava i carri dell’ambulanza, strascinandosi dietro il carretto dell’ortolano, per caricarsi su, dopo la battaglia, i morti e i feriti; e Leoncino.... Leoncino poi, come potete immaginarvelo, era il comandante generale, e marciava sempre alla testa della grande armata.


II.


Tutte le mattine che Dio mandava in terra, i sei ragazzi, dopo aver preso con sè il pane e il companatico per fare il rancio, si mettevano in marcia armati di tutto punto, avviandosi a combattere qualche gran battaglia nel vicino bosco, distante forse un chilometro dalla villa.

Arrivati a mezza strada, facevano alto in mezzo a un prato, e lì, sdraiati sull’erba, mangiavano, o, per dir meglio, divoravano il rancio, mentre uno di loro, s’intende bene, rimaneva a far da sentinella avanzata in fondo al prato, per dare il grido d’allarme nel caso che i nemici fossero sbucati fuori all’improvviso.

Ma l’uso della sentinella avanzata durò poco, e vi dirò il perchè. Una mattina toccò a far da sentinella al