Pagina:Collodi - Le avventure di Pinocchio, Bemporad, 1892.djvu/69

XV.


Gli assassini inseguono Pinocchio; e dopo averlo raggiunto lo impiccano a un ramo della Quercia grande.


Allora il burattino, perdutosi d’animo fu proprio sul punto di gettarsi a terra e di darsi per vinto, quando, nel girare gli occhi all’intorno, vide fra mezzo al verde cupo degli alberi biancheggiare in lontananza una casina candida come la neve.

— Se io avessi tanto fiato da arrivare fino a quella casa, forse sarei salvo! — disse dentro di sè.

E senza indugiare un minuto, riprese a correre per il bosco a carriera distesa. E gli assassini sempre dietro.

E dopo una corsa disperata di quasi due ore, finalmente, tutto trafelato, arrivò alla porta di quella casina e bussò.

Nessuno rispose.

Tornò a bussare con maggior violenza, perchè sentiva avvicinarsi il rumore dei passi e il respiro grosso e affannoso dei suoi persecutori.

Lo stesso silenzio.

Avvedutosi che il bussare non giovava a nulla, cominciò per disperazione a dare calci e zuccate nella porta. Allora si affacciò alla finestra una bella Bambina, coi capelli turchini e il viso bianco come un’immagine di cera, gli occhi chiusi e le mani incrociate sul petto,