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XXVII.


Gran combattimento fra Pinocchio e i suoi compagni: uno de’ quali essendo rimasto ferito, Pinocchio viene arrestato dai carabinieri.



Giunto che fu sulla spiaggia, Pinocchio dètte subito una grande occhiata sul mare; ma non vide nessun Pesce-cane. Il mare era tutto liscio come un gran cristallo da specchio.

— O il Pesce-cane dov’è? — domandò, voltandosi ai compagni.

— Sarà andato a far colazione — rispose uno di loro, ridendo.

— O si sarà buttato sul letto per far un sonnellino — soggiunse un altro, ridendo più forte che mai.

Da quelle risposte sconclusionate e da quelle risatacce grulle, Pinocchio capì che i suoi compagni gli avevano fatto una brutta celia, dandogli ad intendere una cosa che non era vera, e pigliandosela a male, disse a loro con voce di bizza:

— E ora? che sugo ci avete trovato a darmi ad intendere la storiella del Pesce-cane?

— Il sugo c’è sicuro!... — risposero in coro quei monelli.

— E sarebbe?

— Quello di farti perdere la scuola e di farti venire con noi. Non ti vergogni a mostrarti tutti i giorni così preciso e così diligente alla lezione? Non ti vergogni a studiar tanto, come fai?