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— Egli è.... — rispose balbettando Pinocchio — egli è.... egli è.... che voi somigliate.... voi mi rammentate.... sì, sì, sì, la stessa voce.... gli stessi occhi.... gli stessi capelli.... sì, sì, sì.... anche voi avete i capelli turchini.... come lei! O Fatina mia!... O Fatina mia!... ditemi che siete voi, proprio voi!... Non mi fate più piangere! Se sapeste! Ho pianto tanto, ho patito tanto!... —

E nel dir così, Pinocchio piangeva dirottamente, e gettandosi ginocchioni per terra, abbracciava i ginocchi di quella donnina misteriosa.