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O Tu che ’l poggio ombroso
Abiti d’Elicona
Gentil prole d’Urania,
Per cui si tragge, e dona
5La verginella al destinato sposo;
O Imeneo Imene,
Imene o Imeneo.
T’avvolgi al crine intorno
Be’ fior colti allo stelo
10Dell’odoroso amaraco,
Togli ’l fiammante velo,
E ’l bianco piè di giallo socco adorno;
Quà pien di gioja, e festa,
Quà per venir t’appresta.
15E in te giorno sì ameno
Estro febèo destando,
Canta in suon dolce armonico
Nuzial inno, e danzando
Percuoti de’ be’ piè l’umil terreno,
20Scuoti con man la face
Di pin chiara, e vivace.
Poichè a Manlio sua fede
Giulia promette, e a lui
Tal và qual venne a Paride
25Ne’ gran litigj sui
L’alma Ciprigna, che in Idalio siede;
E a lei buona, felici
E buon ridon gli auspici.