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SONETTO X.
Et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris.
I debiti pur sono immensi, e gravi
Col Padre, e Signor nostro ornai contratti,
Onde perduti, e quasi siam disfatti
4Rendutici di colpa, e pena schiavi.
Con maniere, o Signor, miti, e soavi
Non risguardando ai nostri acerbi fatti
Ma di nostro dolor le voci, e gli atti
8Fa che tua gran pietà ci sferri e schiavi.
De’ nostri debitor non facciam scempio.
Ma de’ debiti lor facciam lor grazia:
Preghiamo, che tu segua il nostro esempio,
12Non piombi sopra noi la tua disgrazia:
Il cuor nostro rinnuova iniquo ed empio
Fia pel nostro pentir tua ira sazia.
SONETTO XI.
Noi perdoniam, Signore, e tu perdona:
Dei nostri debitor cassiam gli oltraggi;
E tu di tua bontà coi dolci raggi
4Rimessione a noi, e grazia dona.
Pace, e concordia il nostro cuor risuona.
Sono in tua man gli spirti nostri ostaggi;
Or di tua grazia la tua grazia risaggi
8Il nostro cuor, che a’ detti tuoi consona.
Tu mite sei, e noi usiam clemenza,
E la ragion d’Amor, che a chi ci deve
Usiam, vuol che di lei non l’cstiam senza.
12Non fia dunque, Signor, non ti fia greve.
Se non trattiamo altrui con inclemenza,
Posar sopra di noi tua man più lieve.