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striss. con altre mie, che questo fu uno dei pregi di Tiro, che passato poi in Costantinopoli la fece divenir la più grande, florida, ricca, e colta città di Europa, dappoichè Costantino per sua dimora l’elesse, e dell’impero Romano la fece Sede: per modo che a que’ tempi era quella città quello, che oggidì sono Lione e Parigi; imperciocchè di là dappertutto i vestimenti di seta si dilatavano, ed avevano il nome di Oltremarini, e forestieri vestimenti acquistato. Notò benissimo questa circostanza il chiarissimo sig. canonico Bertoli, da cui l’abbiamo noi tratta; affermando egli, che in uno de codici capitolari Aquilejesi chiamansi le vesti di seta: Vestimenta transmarina, et peregrina1. E in una chiesicciuola che vedesi sopra quell’atrio, per cui si va al Battistero antico della chiesa di Aquileja, vedesi una rozza pittura, la quale fu con ogni sua diligenza da esso canonico disegnata 2, e vuolsi, secondo l’opinione di lui, che sia al Battesimo allusiva. Vedesi nel mezzo di essa un Crocifisso attorniato da una vite: alla destra di questo vi è una figura con una mitra, o corona in capo, la quale si giudica essere Gis-

  1. Giandomenico Bertoli. Antichità d ’ Aquileja.
  2. A c. 406.