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ancora, a’ quali, come ad uomini destri, ed attrativi nel traffico, come in altre mie avrò l’onore di riferire a VV. SS. Illustriss., gl’Indiani e Chinesi volentieri le loro mercanzie recavano, ed essi queste diffondevano in Egitto pel mare; e con caravane per terra in tutta l’Asia, e fin sulle coste del mar Nero.

Principalissimo capo in tale commercio erano le vesti di seta; e di tal merce fu principalmente mercante Maometto, quando nelle città marittime dell’Arabia1 faceva il suo traffico. Per la qual cosa fra quegli uomini illustri, ch’esercitarono la mercatura della seta, può anche Maometto annoverarsi, a cui l’essere stato Profeta falso, non toglie il nome di essere stato un vero conquistatore.

Volgeva Giustiniano per l’animo suo, com’egli potesse far sì, che l’oro de’ sudditi suoi non andasse in mano a’ suoi nemici. Ma più ancora si struggeva di voglia d’introdurre la seta nel suo impero, per trattenerlo ne’ proprj stati2. Nel tempo appunto, ch’egli occupato trovavasi nella guerra con

  1. Lettres serieuses et hadines. T. IV. pag. 57.
  2. Procop. De bell. Goth. pag. 17, 212.