Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
lettera | 71 |
essi fili intinti di un certo umore glutinoso, che serve ad incollarli in quel lavoro, che fa l’animaletto, per edificarsi la sua prigione, entro la quale trasformasi, e nuova vita riprende. Così, poichè da una osservazione un’altra ne nasce, veduto avranno, che tale sostanza è dal filo diversa, e che disciolta questa, il filo agevolmente si spicca; onde fattone coll’acqua calda la sperienza, trovarono corrispondente all’intenzione l’effetto: e provato che il filo aveva sussistenza, perchè più atto fosse alla tessitura, di più fili uno ne formarono; e cosi a mano a mano introdussero quelle manifatture, che furono per tanti secoli all’Europa ignote. Da queste ragionevoli conghietture passeremo al presente alla storica verità.
Venne, 2357 anni prima della nascita di Nostro Signore, innalzato all’impero della China Yao1, ottimo principe, e sì ornato di egregie virtù e nobili qualità, che da Confucio, e dagli altri filosofi chinesi, egli è proposto per norma, ed esempio di ben operare a ’ suoi successori. Asserisce il Voltaire2 che fu questo Yao nelle matematiche bene ammaestrato: ch’egli medesimo a rifor-