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gni tempo ricca e popolata; e sa quali rivoluzioni sono colà seguite, fino a tanto che divisa in alcune monarchie, caduta quasi tutta negli errori della setta Maomettana, geme ora sotto un barbaro dispotismo.
Nelle ultime estremità di essa giace la China, dove sempre le arti, le scienze, e la politica si conservarono intatte; nè quivi pervennero mai le rivoluzioni cagionate in tutto il restante dell’Asia da Alessandro, dai Romani, da Gengiskcan, da Maometto, e dai di lui successori. Egli è il vero, che dopo lo stabilimento della monarchia chinese1, della quale pretendono provare una sicura serie, cominciando da Fokio, 2952 anni avanti la nascita di Gesù Cristo, furono due volte da’ Tartari soggiogati i Chinesi, la prima circa l’anno 1270, la seconda l’anno 1680. Ma trattone que’ primi disordini, che senza potervi fare riparo nascono in quella parte, dove seguono le irruzioni, altro cambiamento non ne nacque in generale fuorchè quello, che suol avvenire in uno de’ regni europei allo scambiarsi delle regnanti famiglie; ed in particolare quello che accade ne’ cambiamenti de’ governatori delle provincie.
- ↑ Mar. Martinii e S. J. Sinicae Historiae, lib. I. p.210.