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maggior frutto che si potesse, o perchè noto fosse almeno, che non trascurava cosa veruna creduta vantaggiosa. Abbastanza era a lei nota la sorte de’ vermicelli da seta, i quali anche dopo conosciuti, non aveano alla Francia recato verun utile per molti secoli; e non volendo che somigliante disgrazia a’ ragnateli accadesse, giudicò essere a proposito di dar commissione a due de’ suoi accademici, de’ quali uno fu il celebratissimo sig. Reaumur, onde essi l’ingegnosa scoperta del sig. Bon prendessero ad esaminare attentamente.
Si diedero essi dunque a fare sottilissimo esame intorno al segreto di alimentare, ed allevare i ragnateli; e ritrovato questo, a bilanciare se il prezzo della novella seta sarebbe eguale a quello dell’altra, ed in caso che fosse più caro, qual altro vantaggio potesse compensar tale scapito.
Quindi fatta riflessione prima d’ogni cosa a quella caccia che fanno i ragnateli delle mosche, compresero essere per una parte difficile ritrovare il modo di prendere tante mosche, quante bastassero a nodrire quella quantità di ragnateli, che al bisogno de’ lavori occorresse; e per l’altra si avvidero, che quante mosche ha il regno di Francia