Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
prima | 49 |
si pascono, che delle foglie del moro, come fra noi; nè per suo, o per altrui detto, per mio leggere e ricercare, ebbi notizia vernpa, che nell’Egitto seta si producesse.
Non intendo io però di contrastare allo Scaligero altro, che la sua opinione, e l’affermare, ch’egli fa, intorno al baco da seta nostrale, cose totalmente dalla sua qualità, e natura diverse. Chi sa, che quanto egli dice, non potesse d’altri bachi affermarsi? Nulla è più facile, quanto colle conghietture ingannarsi; il che spesso nell’esame di qualche cosa accade. Essendo venuto allo Scaligero il primo pensiero, che i bachi del sicomoro nodriti, sieno della natura di que’ medesimi, che qui colle foglie del moro alimentansi, in cambio di dubitarne, egli avrà tutti i secondi pensieri tirati a corroborare quel primo: e tutte le sue cognizioni in tal genere, e le ricevute informazioni avrà adattate a sostenere il parer suo; sembrandogli bello, perchè nuovo. Io mi guarderò molto bene da cosi fatto modo di ragionare, per quanto l’umana debolezza il concede: e sapendo di quante varie specie sono gli animaletti, che bozzoli e fili producono, quando negli antichi autori ritroverò cosa diversa da quel che veggo oggidi, circa il nodri-