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la storia, per far una breve digressione intorno alle qualità del sicomoro. Imperciocchè io mi appiglio a tutto quello, che può apportare chiarezza al mio argomento, e far meglio vedere, quanto sia necessario l’esame in ogni cosa a chi prende a scrivere e a dilucidare una materia.
È il sicomoro un albero di aspetto, di frondi, e di grandezza al nostro moro somigliante. La natura sua nel fruttificare è molto diversa da tutte le altre piante; poichè non sulle cime, nè fra i rami produce i suoi frutti, ma bensì su pel tronco, e pe’ rami più grossi, dove non sono foglie: e queste frutta sono nella grandezza, e nella forma simili a’ nostri fichi selvatici. Tratta è questa descrizione dal Mattioli,1 il quale un’altra ne aggiunge del sicomoro da {AutoreCitato|Galeno|Galeno}} veduto in Alessandria co’ frutti simili alle piccole piante de’ fichi bianchi. Non ha il frutto di esso sapor acuto veruno, ma solo è pendente al dolce, ed ha qualità piuttosto umida e fredda, come le frutta del moro. Due cose, da quanto ho fin qui detto di questa pianta, si possono dedurre: l’una, che coloro, da ’quali venne allo Scaligero ri-
- ↑ Mattioli. Discorsi a c. 191, 192.