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fino ad ora riferite, ed essendosi appoggiati agli allegati passi, per pubblicare, quanto essi pensavano particolarmente, altro non farei, che dire sotto diverso aspetto quello, che ho già detto; e intanto indugierei a condurvi a più importanti, e massiccie considerazioni. Aggiungasi ancora, che riuscendo impresa difficilissima l’indurre oggidì le persone ad applicare la mente a quello, che abbiamo di certo, di chiaro, e di sicura utilità universale; chi potrebbe lusingarsi di trattenerle a disaminare oscuri testi, e a conciliare contrarie opinioni?

Ma la gran dimostrazione di baldanza, colla quale scrisse Giulio Cesare Scaligero, mi fa lui solo, fra tanti altri che lascio indietro, eccettuare. Costui1, tacciato anche da monsig. Huezio, credendosi con una libertà senza freno, e col censurare magistralmente ciascheduno, di essersi perciò sollevato sopra quanti professarono mai dottrina; si avventa con rabbiosa mordacità contro tutti: e con definitiva sentenza vorrebbe far sì, che tutti gli altri dipendessero da’ detti suoi come da oracoli. Ma suppongo, che meco giudicherete, illustrissimi Signori, che, men-

  1. Exotericarum. Exercitationum; Exerc. 158. num. 9.