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34 | lettera |
di, con poca diversità dalla voce usata da Aristotele, diventa Bombylis, e finalmente Necydalus. Dice che nel giro di sei mesi tessono questi animaletti la loro tela a guisa di ragni, la quale viene riservata al lusso delle donne, ed a formar loro quelle vestimenta che Bombycina appellavansi; attribuendo anch’egli l’onore di averne fatto uso nell’ordirla, e nel tesserla la prima volta, a Panfila di Coo, e giudicando che non debba essere defraudata del merito di aver ritrovata una veste cosi sottile, che mostrava le donne ignude1. Nell’accennata descrizione non apparisce, ch’egli assegui a’ descritti vermicelli patria veruna; ma solamente si vede, che anch’egli reputò, essere stata Panfila l’inventrice di farne lavori.
Nè fu Plinio privo affatto di notizia della seta chinese; comecchè dell’origine, e dell’artificio di essa non potesse essere informato. “I primi uomini (dic’egli) che si conoscano nell’Indie, sono i Seri, nobili per la lana, che si fa nelle loro selve, i quali pettinano la canizie delle frondi bagnate coll’acqua: onde poi le donne nostre hanno a faticar doppiamente, cioè a
- ↑ Plin. Hist. Nat. Lib. XI. cap. 22.