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rinunciare agli ereditati dannosi pregiudicj; desidero che osservino, come per amor proprio, passione di tutte le altre regina e madre, avendo voluto i loro antenati raccogliere anticipatamente que’ frutti, che lasciar dovevano a’ posteri, o che doveano almeno divider con essi; privarono i nipoti di que’ beni, ch’eglino speranza non ebber di raccogliere a’ tempi loro; la qual cosa chiaramente manifestarono, quando, acquistati i beni comunali dal principe, cercarono con sollecita avidità di raccogliere anticipatamente da questi tutto quel copioso frutto, che dannoper ordinario anche le terre più sterili rimaste per lungo tempo incolte; lasciandole poi a’ loro successori sfruttate e smunte.

Ora pare a me, che s’essi avessero considerate le cose con qualche fondamento di ragione e di lume naturale, avrebbero conosciuto, ch’era da farne altrimenti. Imperciocchè egli è conforme appunto alla ragione il pensare, che gli antichi de’ secoli più lontani abbiano fatto sperienza di tutti i campi, e che avendo preso a coltivare i più fecondi, e lasciati senza coltura i più sterili, questi, col tempo rimasi abbandonati e senza padroni nelle rivoluzioni delle guerre o altre disgrazie, sieno diventati beni comuna-