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286 | lettera |
posti sotto prosperi climi nascesse tutta quella quantità di seta che nascer potrebbe, tale non fosse la copia di essa, che oltrepassasse di gran lunga la quantità che si pone in opera. Ma se popolo alcuno venisse mai posto nella necessità d’abbandonarne la coltivazione (il che non avverrà, se prima tutta l’umana generazione non cospiri a non farne uso veruno di seta), egli è certo, che a noi converrebbe essere gli ultimi a lasciarne la cura. Imperciocchè, fuori di ogni contrasto, quella seta è di ogn’altra migliore, la quale più vicina al polo si raccoglie; e la più perfetta in que’ fondi che sono più sterili e più ghiajosi: qualità, che si ritrovano nel Friuli ed in tutto quel paese che ad esso è parallelo, com’è il Trivigiano superiore, il Bergamasco ed il Piemontese. Miglior prova non si potrebbe fare della mia proposizione, che mettendo al paragone sete del Trivigiano alto, e del Friuli con quelle del Polesine o del Padovano; poichè, al confronto, saranno queste tanto più pesanti, grosse ed inferiori, quanto è più pingue quel fondo, ove si nodriscono i bachi, da’ quali vengono prodotte.
Ma perchè non vi sia, chi creda essere questa mia risposta un sutterfugio, per isfug-