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LETTERA XII.



Quando nel 1736 trattavasi di riformare il dazio della seta, sarà incredibile alla posterità, che si formasse un potente e numeroso partito, per impedire un tanto bene, che in questo proposito fu la redenzione della provincia. Ma di questo appunto per istruzione della posterità avrò occasione di lungamente parlare in altro tempo. Fra le altre obbiezioni che lo spirito distruttore, e nemico del pubblico bene divulgò, una fu, che scaricati i contadini del pesante dazio, sciolti da tanti obblighi, e liberi da tante vessazioni, avrebbero nodriti tanti bachi, che sarebbesi avvilito il prezzo de’ bozzoli, ed il paese non avrebbe avuto alcun utile. In fatti la prima parte del vaticinio si è felicemente avverata, ed a quest’ora è quasi raddoppiato questo prodotto; ma la provvidenza del Signore si è manifestata nello smen-