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suo desiderio allettato, e sino a qual segno confidasse, udiamolo dalla penna dello stesso Bauhino, che forse fu il panegirista de’ proprj suggerimenti: „Ultimamente il duca di Würtemberg fece di sua commissione introdurre, e propagare i mori per tutto il suo ducato, avendoli fatti trasportare dall’Italia, per nodrire i bachi da seta. È così attento questo principe nell’arricchire il suo ducato di cosa tanto necessaria, acciocchè non manchi a’ sudditi suoi quello, che hanno anche altre genti: e giugne a tal punto la sua munificenza, che vuole i proprj sudditi arricchire di ciò che manca agli altri, e che appena è conceduto a poche altre nazioni.“

Malgrado la testimonianza di questi due scrittori, e malgrado le speranze di quest’ultimo, la seta in quel ducato non ebbe riuscimento alcuno; e se il nostro filosofo Bauhino avesse fatto il dovuto esame sull’indole del terreno, e sulla qualità del clima, avrebbe veduto che dal privilegio di avere ne’ loro terreni il prodotto della seta vengono certamente escluse tutte le nazioni alemanne.

Egli è veramente cosa degna di maraviglia, come facilmente gli umani ingegni s’ingan-

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