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a le eternitá de le opere e in summa a le virili azioni, non solo postremo sia, ma, perversamente opinando, gran saga- citade e parte di nobilitade estimi le scienze e le bone arti sprezzare, et a l’accumular robba, non come civile patrizio, ma come villico quasi e castaido, ogni suo studio e industria sor- didamente converta. Per significare questo la sapientissima ro- mana republica, li templi edificando de l’Onore e de la Virtú, lor sacri dei, in tal modo insieme li congiunse, che nel tempio de l’Onore entrare non si poteva, se pel tempio de la Virtú non si passava; sopra la porta del quale queste parole di grandi e visibili lettere d’oro scolpite erano in versi: EPIGRAMMA Entrare alcun non può d’Onore al tempio, se per il mio non passa e fa dimora: ciascun sua vita adatti a questo esemplo. Questo a la vostra controversia per ora bastare vi deve et io a le mie sedie ritornarò.

Berretta. Hai tu mo’ inteso, zucca mia salata? Or por- tami a casa, e nel mio loco lassami eh’ io posi piú che nel passato fatto non hai; laudando e ringraziando il divino Ercule, la cui onorata virtú che cosa il vero onore sia ti ha fatto intendere. E tu per male avere non vogli, se da qui inanti ti chiamo Filotimo.