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Apologo intitolato Filotimo a lo illustrissimo Principe Ercule inclito Duca di Ferrara, composto per Messer Pandolfo Coldenose da Pesaro.

(Collocutori: Berretta, Testa, Ercule).

Berretta. O Fortuna iniquissima dispensatrice di lochi! Maledetta sia cosí iniqua sorte che sopra di te mi ha posta!

Testa. Che hai tu, che, da molti giorni in qua, mai altro che lamentazioni e querele da te si sente?

Berretta. Io vorria che quella lana, de la quale io nacqui, insieme con la pecora che la produsse, fusse stata dal lupo divorata, o che pur arsa fusse tra le dita di quella sordida feminella che la filò.

Testa. Che ti manca? che vorrestu? Da me non hai iniuria alcuna.

Berretta. Anzi da te sola ogni mio male procede, ogni mio torto nasce; tu di ogni mio lamento sei cagione, perché di me ogni iniquo portamento tu fai.

Testa. Non so vedere in che cosa del mio mal portamento dolere ti possi. Io ti comprai a maggior prezio che cerne di questa sorte, qual tu sei, comprar non si soglino; la notte, quando a letto mi conduco, da uno scovino grattar ti faccio, poi sopra un tappeto, da un sottilissimo faccioletto coperta, tutta la notte, con qualche parte del giorno, posar ti lasso; e il di, quando al publico conspetto ne vado, prima