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Magnifico, perché voglia procurargli il compenso piú ambito che egli si attendeva dai fiorentini per la pretura da lui esercitata ono- revolmente in quella cittá: cioè l’onore, non facile ad ottenersi, di vedere infissa sur una parete del palazzo del Podestá (ora del Bar- gello) una targa marmorea, con incisi il suo nome e il suo stemma gentilizio (le bandiere). Come può anche oggi vedersi sul lato del pittoresco cortile, su cui si appoggia lo scalone esterno del pre- detto palazzo, il desiderio del Nostro fu finalmente appagato. Evidente è, nel terzo capoverso della lettera (p. 297), l’allu- sione al poemetto Florentia. IX. Allo stesso: da Bologna, 22 giugno 1491. (Arch. di Stato di Firenze. M. a. P., XLII, 70); edizz. C. Malagola, Op. cit., pp. 439-40; C. Cinelli, Op. cit., pp. 167-9. Notevole è questa lettera come documento dell’attivitá spesa da Pandolfo nel raccogliere monete e medaglie, delle quali, come di marmi epigrafici e di altre anticaglie, aveva radunato nella sua casa collezioni pregevolissime, oggetto di invidia e di ammirazione agli amici e agli studiosi del suo tempo: vedasi in proposito, oltre a ciò che ne scrissi nel mio Pand. Coll., p. 238 e n 1, R. Sabba- dini, Ciriaco d’Ancona ecc., in Miscellanea Ceriani cit., p. 235 sgg. e C. Di Pierro, Zibaldoni autografi di Angelo Poliziano inediti e sconosciuti nella R. Biblioteca di Monaco , in Giorn. Storico, LV (1910), p. io. Nel cod. Oliveriano 357 sono contenute in copia varie iscrizioni rinvenute «Pisauri in domo D. Pandulphi Colle- nutii» : v. E. V iterbo, Inventario dei Mss. della Bibl. Oliveriana di Pesaro, in Mazzatinti-Sorbelli, Inventari ecc., XXXIII (Fi- renze, Olschki, 1925) p. 141 (v. anche a p. 119). È noto poi che il Collenuccio fu anche uno dei primi racco- glitori di iscrizioni etrusche: vedi Tiraboschi, St. d. Lett. It., Milano, tip. d. Classici, 1824, VI, 313 n. X. Allo stesso: da Bologna, 23 giugno 14.91. (Arch. di Stato di Firenze. M. a. P., XLII, 69); edizz. C. Malagola, Op. cit., pp. 440-1; C. Cinelli, Op. cit., pp. 169-70. Questa lettera e la seguente si riferiscono alle pratiche svolte dal Nostro per ottenere, mercé la protezione del Magnifico, la fruttuosa podesteria di Mantova, non ostanti le pressioni e l’in- fluenza di cui godeva il suo competitore Antonio Oldoino da Cre- mona. Anche questa volta Lorenzo fu pronto a compiacere l’amico,